La FIGC, che spesso è stata e continua ad essere miope sul tema della solidarietà interna rivolta al calcio dilettantistico e di base, cerca aiuti esterni per i dilettanti per quanto riguarda i rincari sul costo dell’energia e scrive al Ministro dell’Economia Daniele Franco.
Giusto sottolineare i ‘rischi concreti di blocco delle attività per i 11.500 club dilettantistici italiani che rappresentano la base della piramide calcio’, ma altrettanto giusto sarebbe interrogarsi sulla congruità delle cifre che lo stesso sistema calcio destina oggi allo sviluppo e alla sostenibilità di un calcio dilettantistico e di base considerato spesso importante solo di facciata, dimenticando che senza investimenti alla base (Ripensando, ad esempio, l’attuale redistribuzione dei fondi derivanti dai milionari diritti televisivi della Serie A in un’ottica reale di sistema e non esclusivamente di singola lega), alla lunga si andrebbe a determinare una drastica diminuzione delle associazioni e società sportive locali presenti sul territorio, il che ridurrebbe anche il bacino dal quale i grandi club potranno prelevare i talenti di domani.
In tal senso, con l’avvento del Covid, la rinuncia alla disputa dei rispettivi tornei dilettantistici regionali è già in atto da parte di tantissime realtà, frenate da costi lievitati (Anche per i numerosi controlli anti-Covid chiamate a sostenere) e ricavi pari allo zero. Bastano continue richieste di aiuti al Governo e sporadici indennizzi ai lavoratori dello sport legati alla crisi Covid per salvare un sistema già claudicante che, senza reali cambiamenti di paradigma in atto, si sta logorando principalmente dall’interno? I proclami sull’importanza dei dilettanti non sono mai mancati, sarebbe anche ora che a queste parole (Per ora vuote) seguissero fatti concreti.
Di seguito la nota ufficiale della Federcalcio che si è rivolta come segue al Governo:
Senza misure governative urgenti, il ‘caro bollette’ rischia di paralizzare l’attività dilettantistica e giovanile. È questo il senso della lettera inviata ieri dal Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio Gabriele Gravina al Ministro dell’Economia Daniele Franco, che raccoglie il grido d’allarme del Commissario Straordinario della Lega Nazionale Dilettanti Giancarlo Abete, nella quale si chiede di ‘verificare la possibilità di individuare un intervento in favore delle società particolarmente danneggiate’ dall’aumento sproporzionato dell’energia elettrica.
“Laddove il calcio è soprattutto passione e socialità – dichiara Gravina – non possiamo rischiare il blocco dell’attività perché provocherebbe un danno sociale di dimensioni incalcolabili. I club dilettantistici vanno sostenuti anche per l’importante ruolo che svolgono al di fuori del contesto sportivo”.
Pur capendo le difficoltà del momento e ringraziando il Ministro per l’attenzione già manifestata verso il mondo dello sport e del calcio in particolare, il presidente della FIGC ha posto l’accento sui numeri del movimento che conta circa 11500 club dilettantistici, più di 2500 che svolgono attività di puro settore giovanile, e che rappresenta la base della piramide calcistica. “Di concerto con la LND e il Commissario Abete, la Federazione è impegnata nel creare le condizioni migliori per praticare calcio in Italia – conclude Gravina – e non ci possiamo permettere di lasciare indietro nessuno, soprattutto chi opera lontano dalla luce dei riflettori. Come ho ribadito più volte, dalle difficoltà si esce tutti insieme, come Paese, facendo veramente sistema”.
ph FIGC