AFRAGOLA (NA). Tra i volti nuovi dell’Afragolese quest’anno, il vice presidente rossoblu Andrea Vetromile è stato raggiunto dalla nostra redazione nei suoi uffici di Napoli, presso la Vetromile & Associati SRL.
Il dirigente afragolese ha raccontato dapprima il suo approccio al mondo del calcio: “Io e la mia famiglia ci siamo avvicinati al mondo del calcio da appassionati, ho giocato a calcio da ragazzino ma mai a livello agonistico. Da qualche anno partecipiamo al campionato Intersociale col Posillipo, torneo importante per over 40 che vede coinvolti anche ex calciatori di Serie A”.
Poi l’esperienza con l’Afragolese al fianco di Raffaele Niutta: “E’ un’esperienza di supporto, per così dire, offriamo un doppio contributo sia nell’ambito fiscale e tributario che nell’organizzazione e discussione delle dinamiche aziendali dell’associazione sportiva. – ammette Andrea Vetromile – A tal proposito ci tengo a precisare che la divisione dei compiti e delle competenze è fondamentale per noi, ci sono investimenti importanti da tutelare nonostante si parli di dilettantismo. In queste categorie se non si pondera bene ogni passo ed ogni strategia si rischia facilmente di “farsi male” dal punto di vista economico”.

Finora la squadra si è ben comportata in campionato: “Bisogna avere le idee chiare ed anche la giusta dose di fortuna, che non guasta mai. Finora abbiamo avuto un buon inizio di stagione, 24 punti ed una distanza dalla vetta che ci permette di continuare a lavorare con fiducia per il nostro obiettivo. – dichiara il vice presidente rossoblu – Spero si possa proseguire su questa linea, abbiamo una rosa con calciatori importanti come Carotenuto e Marzullo che hanno esperienza in categorie superiori, poi il lavoro di Biagio Seno finora è stato egregio. Il mister sta sfruttando al meglio l’intera rosa“.
Rosa competitiva ma il mercato incombe e l’Afragolese sembra essere tra le sicure protagoniste: “Si, in effetti stiamo per chiudere alcuni colpi di mercato importanti. Il mercato dicembrino ci permetterà di puntellare ulteriormente l’organico anche se al momento abbiamo una rosa davvero forte, con tanti calciatori duttili che permettono al mister d’avere più soluzioni”.

Afragola, come tante altre piazze importanti della Campania, merita palcoscenici più prestigiosi ma serve la giusta programmazione: “Abbiamo dei tifosi eccezionali che accompagnano la squadra anche in trasferta, ci sono spesso critiche costruttive e mai distruttive, tutto questo ci fa piacere e ci sprona a dare sempre di più. Afragola merita altre categorie, non è una frase fatta ma la pura verità se andiamo ad analizzare la realtà cittadina. L’amministrazione comunale si sta muovendo per sostenerci ma abbiamo il neo dello stadio che ahimè è un problema generale della Campania e dell’Italia”.
Le strutture inadeguate non permettono alle realtà sportive di crescere a medio-lungo termine, valorizzare e costruire i giovani calciatori del futuro in alcuni casi è pura utopia: “Dal Napoli in giù, la mancanza di impianti che permettano la costruzione della cosiddetta “cantera” e la formazione dei calciatori del futuro è un annoso problema. Ho mio fratello che si diletta ad allenare all’estero e posso dire che lì c’è una attenzione al particolare che qui ancora non esiste. Basti pensare che in Italia solo poche realtà sono riuscite ad avere uno stadio di proprietà grazie ad una politica d’attenzione allo sport. Juventus, Atalanta, Sassuolo ed Udinese sono solo alcuni esempi degli ultimi anni ma lì si è percepito subito il potenziale e le entrate collaterali legate allo sport, le amministrazione comunali ad esempio a Torino hanno concesso il suolo ad un prezzo più che favorevole”.

Discorso stadio, dal nazionale al locale: “Siamo consapevoli che risistemare un impianto sportivo vuol dire mettere mano a tanti soldi, il manto erboso, il rifacimento delle tribune e l’adeguamento alle ultime normative in tema di sicurezza impongono spese ingenti e purtroppo le amministrazioni comunali sono in difficoltà economiche costanti. In passato ne ho parlato anche con l’avvocato Palma, che ora gravita attorno alla Juve Stabia, mi ha confermato questi problemi a livello locale e nazionale. Io penso che il discorso stadio possa essere un plus per realtà come Afragola, Castellammare, Giugliano, Marano che nulla hanno da invidiare ad alcune piazze di Serie A, città dove sarebbe possibile portare avanti un progetto serio”.
Ad Afragola dopo una fase di tentennamento iniziale anche l’imprenditoria locale si è avvicinata alla squadra con partecipazione: “Ovviamente è difficile anche per le realtà come la nostra avvicinare l’imprenditoria locale, spesso si ha il timore di mettersi nelle mani sbagliate, gli imprenditori vogliono sapere chi c’è dietro un progetto e se alla base c’è la passione o altri interessi. Trovare i cosiddetti sponsor ad Afragola è stato un piacere da un lato, perchè abbiamo avuto a che fare con persone perbene, ma è stato comunque difficile far capire che Raffaele Niutta ha interessi seri e concreti“.

La squadra sta disputando un buon campionato, la speranza è di migliorarsi partita dopo partita: “Nell’ultima gara è arrivata una vittoria ampia che serviva a tutti, sono felice che abbiano trovato la via del gol un pò tutti gli attaccanti. Ora c’è la giusta euforia e spero che possa fare da trampolino di lancio per una seconda parte di stagione in crescendo. Chi ci sopravanza ora dovrà affrontare un periodo di gare importanti e bisogna farsi trovare pronti, penso che il nostro girone sia uno dei più belli della categoria. Afragola merita ma bisogna ragionare su un progetto su base triennale o quinquennale per arrivare pronti all’impatto con categorie superiori, se ci si vuole confrontare con i professionisti bisogna pianificare con lungimiranza“.
Infine un piccolo appunto alla classe arbitrale ed un invito al Presidente del CRA Campania Virginio Quartuccio: “Ogni tanto comunque, oltre alla programmazione efficace, serve una buona dose di fortuna con gli arbitri (ride ndr). Capisco che da una parte ci sono le società che lamentano trattamenti non consoni ai sacrifici fatti e dall’altra direttori di gara che sottolineano la violenza a cui vanno incontro, ma bisogna trovare la giusta sintesi tra queste problematiche. Io lo noto nell’Intersociale dove ci sono arbitri federali che dovrebbero prestare un pò più di attenzione, mi rendo conto che arbitrare persone over 40 probabilmente è ancor più complesso.

Come Afragolese siamo reduci da un periodo dove magari abbiamo subito qualche episodio sfavorevole, quindi cosa augurarci, che finalmente girino a nostro favore? No, io auspico semplicemente equità, vedersi negare 2-3 rigori che potevano significare 3-4 punti in più non è il massimo. Stiamo cercando di fare le cose perbene, i tifosi ci sono vicini ma invito il Presidente Quartuccio a fare un’attenta riflessione trovando un punto d’incontro comune che possa portare maggiore serenità e collaborazione tra club e arbitri”.