Dopo l’esordio con sconfitta per 1-0 sul campo del Potenza, Angelo D’Angelo, esperto centrocampista della Casertana, ha fatto il punto in casa dei falchetti, anche in vista del prossimo impegno.
Queste le sue parole, riportate dai canali ufficiali del club rossoblu: “Penso che la squadra ha fatto un grande primo tempo – commenta il centrocampista – Eravamo cinque undicesimi della stagione. Abbiamo una rosa giovane, piena di volti nuovi, ed è normale che sia necessario un po’ di tempo per trovare la giusta amalgama. Ho visto una buona squadra, che ha tenuto bene il campo. E’ normale che stiamo esaminando le cose negative, visto che abbiamo perso. Il bicchiere è mezzo pieno”.
E aggiunge: “Abbiamo visto anche i dati che parlano di 66% di possesso palla. In fase offensiva siamo stati poco pericolosi e dobbiamo senza dubbio migliorare. Se siamo stati poco incisivi, è stata una partita. Lasciamoci alle spalle quello che è stato e ripartiamo dalle cose positive. Sappiamo cosa non è andato, ma non c’è da preoccuparsi. Chiaro che ora dobbiamo cominciare a fare punti, sfruttando il turno interno. Giocando bene o male, conta poco. Le prestazioni arriveranno. Ora bisogna essere cinici e mettere punti in classifica”.
“Cosa è cambiato? Tutto. Mentalità, voglia, dedizione. Questo è meritato del mister, a un gruppo che sta crescendo. E grazie anche agli errori che insegnano tanto. Lo scorso anno tante cose non sono andate, e ne siamo coscienti”.
I presupposti: “Mi sono sempre assunto le mie responsabilità. Personalmente credo che sia giusto così. Questa squadra è stata costruita con un giusto mix. Mi piace anche la spensieratezza dei giovani. E noi grandi dobbiamo essere da traino. Sono molto fiducioso per questa stagione. Non faccio proclami o promesse. Vogliamo vivere di partita in partita. Ci sono i presupposti per fare bene”.
Futuro rossoblu: “Ho rifiutato cinque offerte importanti. Il presidente lo sa. Ho voluto fortemente restare qui. Non è per rivalsa, di riprovarci. Qui sto bene. La mia famiglia altrettanto. La vicinanza che ha il presidente nei miei confronti, per come mi ha parlato, per come mi è stato vicino e mi bacchetta, è la cosa più importante. Più che un presidente è un papà. Ad averne di presidente così nel calcio”.
Ora al “Pinto”: “Giocare in casa è sempre un’altra musica. Anche se a Potenza erano in tanti, è importante essere a stretto contatto con la città e giocare nel nostro stadio. Non deviamo l’ora. La forza nostra è la consapevolezza di sapere dove possiamo arrivare”.