MILANO. Da quando è arrivato sulla panchina dell’Inter, nella stagione 2021-22, Simone Inzaghi ha visto alzarsi sempre più l’asticella delle aspettative da parte di società e tifosi. Dopo l’ottima prima stagione, che lo ha visto arrivare al secondo posto in campionato e sollevare Coppa Italia e Supercoppa italiana, pareva difficile fare meglio l’anno successivo. Considerato fuori dai giochi già a partire da febbraio, ha invece dimostrato di poter bissare i successi nelle coppe nazionali e di arrivare addirittura fino in fondo nella coppa europea più importante.
Le richieste di quest’anno sono, inevitabilmente, ancora più alte. Dopo la finale di Champions persa contro il City, nessuno si aspetta un percorso simile in Europa, né tantomeno chiede al tecnico piacentino di conquistare un’altra coppa nazionale. Quello che davvero conta, e che sembra essere l’unico obiettivo societario, è la vittoria in campionato. Conquistare il ventesimo scudetto della storia nerazzurra a tre stagioni di distanza dall’ultimo è d’obbligo, e il potenziale per ottenerlo c’è. I nuovi acquisti, presi per sostituire Edin Dzeko, Romelu Lukaku e Joaquin Correa, sembrano avere le carte in regola per sopperire alla mancanza dei colleghi e, addirittura, portare qualcosa in più all’attacco nerazzurro. Con ben 21 reti in 38 partite giocate nella scorsa Serie A, El Toro Martinez è ancora una pedina imprescindibile nel 3-5-2 di Inzaghi. Le quote dei bookmakers considerano Lautaro come un serio candidato al titolo di capocannoniere, Osimhen permettendo. Per chi non è pratico di betting, si trova una valida alternativa nelle scommesse virtuali, brevi partite sulle quali si può puntare a tutte le ore.
A far da spalla all’argentino troviamo Marcus Thuram, figlio d’arte classe 1997, Marko Arnautovic, austriaco classe 1989, e una vecchia conoscenza interista: Alexis Sanchez. Vediamo allora, statistiche alla mano, le capacità realizzative dei tre nuovi acquisti in relazione con quelle dei loro predecessori. Se andiamo ad osservare la stagione passata, Lautaro escluso, notiamo che solamente Lukaku è andato in doppia cifra in quanto a realizzazioni. Con 10 reti in 25 presenze in campionato è stato il secondo miglior realizzatore dell’Inter, con una media di 0,4 gol a partita. Segue Edin Dzeko con 9 reti in 33 partite (0,27 gol a partita) e Nicolo Barella a quota 6. Se consideriamo però che il centrocampista della nazionale Azzurra non è propriamente un attaccante capiamo bene come la capacità offensiva dell’Inter sia stata affidata principalmente ai piedi di Lautaro Martinez. Joaquin Correa, l’altro attaccante a disposizione di Inzaghi nella stagione passata, ha realizzato solo 3 reti in 26 presenze, con una media di 0,11 gol a partita.
Proviamo ora a vedere le statistiche dei nuovi acquisti provando a fare una previsione sulle potenzialità realizzative. Marcus Thuram viene dalla Bundesliga, un campionato che potrebbe essere tranquillamente paragonato a quello italiano considerando che ha sempre alternato il terzo posto del ranking Uefa proprio con l’Italia. Con il Borussia M’gladbach ha realizzato nella scorsa stagione 13 reti in 30 presenze, con una media di 0,43 gol a partita. Considerando poi la fisicità del francese (192cm per 90kg) potrebbe contribuire non poco a creare spazi per i compagni e lo stesso Lautaro, rendendosi quantomai utile negli equilibri tattici offensivi. Marko Arnautovic sarà probabilmente il sostituto di Thuram, e dovrà faticare non poco per trovare spazio in squadra anche se, considerando le diverse competizioni dei nerazzurri, avrà modo di mettersi in mostra. Nelle recenti due stagioni con il Bologna è sempre andato in doppia cifra, realizzando 14 reti nel 2021-22 e 10 reti nel 2022-23, mettendo a segno una media di 0,47 reti nella scorsa stagione.
Chiudiamo con Alexis Sanchez. Il suo curriculum è ricco di squadre di rilievo (Barcellona, Arsenal, Manchester United, Olympique Marsiglia) e la sua esperienza in campo internazionale porterà di sicuro beneficio alla squadra di Inzaghi. Nell’ultima stagione in Ligue 1 ha fatto registrare 14 reti in 35 presenze, con una media di 0,4 gol a partita. Considerando le sue caratteristiche fisiche e tecniche, si candida come perfetto sostituto per dare respiro a Lautaro. In conclusione, possiamo affermare tranquillamente che sì, il nuovo attacco dell’Inter può competere tranquillamente con quello della scorsa stagione, e di certo regalerà a tifosi e società diverse soddisfazioni.
