Nebuloso il futuro della Serie C 2018/19, il Presidente della Lega Pro Gabriele Gravina 48h ore fa ai microfoni de “La Nazione” ha provato a fare chiarezza su alcune situazioni che stanno bloccando l’inizio della stagione sportiva.

“In questo momento ci sono sei società iscritte al campionato di Serie C che hanno presentato richiesta d’ammissione in Serie B (Catania, Entella, Novara, Pro Vercelli, Siena e Ternana ndr) ed onestamente non possiamo partire il 2 settembre rischiando poi, in caso di riammissione delle suddette squadre al campionato cadetto, di dover modificare i calendari in corso d’opera generando ulteriore confusione. – ha precisato il numero uno della Lega Pro – Attendiamo il verdetto del Collegio di Garanzia del Coni, il 7 settembre, dopodichè procederemo con gironi e calendari”.
Il 22 agosto è in programma un’assemblea, nella quale il Consiglio direttivo della Lega Pro deciderà verosimilmente se e quando iniziare il campionato 2018/19. La situazione attuale prevede l’inizio del torneo ai primi di settembre ma, come sottolineato da Gravina, bisognerà attendere le eventuali decisioni del Collegio di Garanzia del Coni.
In una nota ufficiale inoltre, la Lega Pro aveva sottolineato: “Siamo in un clima di totale incertezza e precarietà nel calcio italiano, il quale ha l’esigenza che si convochi l’assemblea elettiva per dar vita ad una nuova governance che superi il regime commissariale per un governo della FIGC capace di traghettare verso una stagione di riforme non più rimandabile“.

Il Commissario Straordinario FIGC, Roberto Fabbricini, del quale da più parti sono state richieste le dimissioni, ha stabilito le ammissioni di Cavese, Imolese e Juve U23. In seguito il Tribunale Federale Nazionale ha ritenuto ripescabili Catania, Siena e Novara. Una situazione dunque divenuta cervellotica, con la Lega Pro che in tal senso decisa a riformare il sistema definendo nuove regole che tutelino chi investe nel calcio, per rendere sostenibile una gestione che ad oggi non lo è.

Sul blocco dei ripescaggi in Serie B, ai microfoni del Corriere dello Sport il Presidente della Lega Pro ha usato poi toni ancor più caustici: “Ennesima dimostrazione della mancanza di regole che impediscano fughe in avanti. Credo che la motivazione principale, tralasciando le vere ragioni, sia legata alla volontà di far partire i campionati. Questa scelta però ha creato problemi soprattutto alla Lega Pro ed allo stato attuale la Serie C non può partire. Credo sia indispensabile una riforma dei campionati ma bisogna arrivarci rispettando tutte le componenti e non attraverso strappi, serve senso di responsabilità. Caos? C’è incertezza sul format per ogni categoria, inoltre se ho letto bene il comunicato del Commissario FIGC per la B è una modifica temporanea e nel 2019 si tornerà a 22 squadre, credo sia incredibile come scelta. Spero che il Collegio di Garanzia del Coni ripristini la normalità, c’è urgenza di eleggere la governance federale per avviare davvero una fase di riforme divenuta ormai necessaria”.
Alcune decisioni del Commissario Straordinario Fabbricini hanno generato polemiche, Gravina ipotizza una fine del commissariamento per placare gli animi: “Il nostro sistema calcio vive momenti di grande tensione. Il commissariamento inizialmente ha calmato le acque poi però sono stati presi provvedimenti su richiesta di soggetti che, evidentemente, hanno utilizzato i toni giusti per risultare convincenti. Credo che proprio per quest’ultimo motivo la fase commissariale debba concludersi quanto prima. Non è più possibile andare avanti, non partire con i campionati è un fatto grave e le tensioni stanno generando ingovernabilità“.