SORRENTO (NA). Oggi pomeriggio il Sorrento Calcio, formazione napoletana militante nel girone H di Serie D, è stato sconfitto due a tre tra le mura amiche dello stadio Italia dal Savoia. Il derby si è dunque concluso in favore dei biancoscudati, ma a fine gara ai nostri microfoni il numero uno rossonero si è detto seccato per un trend arbitrale decisamente sfavorevole per la sua squadra.
“Penso che oggi l’arbitro non sia esente da colpe, ci sono stati diversi episodi discutibili – esordisce il Presidente Cappiello – c’era un fallo di mano netto e un atterramento di Bozzaotre in area, due rigori plateali non dati. La responsabilità ovviamente non è solo dell’arbitro, ma di tutta la terna“.
CONFRONTO CON AIA, POI CON L’ARBITRO…
Il numero uno rossonero evidenzia un trend negativo degli arbitri nei confronti della sua squadra: “Il problema non sono gli errori in sè, siamo umani e può capitare, ma è la recidività a preoccupare. – precisa il dirigente – Anche col Cerignola abbiamo avuto episodi sfortunati in cui l’arbitro o il guardalinee ci hanno penalizzato. Dossier? Non esattamente, so che domani a Roma c’è un incontro tra allenatori, dirigenti ed arbitri, in tale sede faremo le nostre rimostranze con grande civiltà“.
Col direttore di gara c’è stato subito un chiarimento: “Si, a fine gara ho avuto un piccolo faccia a faccia chiarificatore col direttore di gara. Mi rendo conto che anche loro possono sbagliare ad interpretare un episodio, ma non può accadere sempre a nostro sfavore“.
GLI EPISODI CONTROVERSI
Diversi episodi incriminati nelle ultime partite: “Contro il Cerignola c’era fallo su Guarro in occasione del gol, poi l’azione nasce da un angolo che non esiste perchè è l’attaccante dei pugliesi a mandarla fuori. Oggi poi al di là dei rigori, credo ci fosse anche un rosso per un fallo di reazione su Figliolia, magari sull’uno a tre con l’uomo in più poteva cambiare la gara“.
BUONI SI, FESSI NO
In chiusura una singolare chiave di lettura del patron rossonero: “Rivendichiamo rispetto, serve maggiore attenzione perchè non è possibile che nel dubbio si decida sempre contro di noi. Probabilmente paghiamo il fatto d’essere una cittadina fin troppo signorile, storicamente ci marciano sopra su questa cosa, i nostri tifosi sono corretti e non trasmettono alcun timore. – conclude Cappiello – Alla lunga tutto questo stanca, ci alleniamo duramente come gli altri e contiamo d’essere trattati allo stesso modo. Non è possibile condizionare in questo modo le partite“.