NAPOLI. Tiene banco ormai da diversi giorni l’annosa questione riguardante l’episodio del tocco di mano di Matthjis De Ligt in occasione della sfida col Bologna, proteste rossoblu ma il direttore di gara ha deciso di lasciar correre scatenando le ire dei vari anti-juventini sparsi in tutta Italia.
PARERE AUTOREVOLE
Sulla questione, a Campania Sport su Canale 21, è intervenuto l’ex arbitro e stimato blogger Luca Marelli: “La questione del rigore di De Ligt ha aperto una discussione su quello che forse era l’unico episodio veramente chiaro di tutta la gara, a termini di regolamento. Il mani del difensore olandese non è sanzionabile, il regolamento è chiaro in materia. Molto più nitida la spallata di Pjanic su Mbaye in occasione del 2-1, che avrebbe decretato un fallo per il Bologna. In quell’occasione è stata applicata la norma del vantaggio? No. La norma della regola del vantaggio non si applica nell’area del difendente, se non in casi davvero molto rari. Il segno che ha fatto in campo indica semplicemente “giocate, che non c’è nulla di irregolare“.
REGOLAMENTO POCO RISOLUTIVO
Nuovo regolamento per quanto concerne i falli di mano, il problema però non sembra essersi risolto, se non a metà: “Le nuove regole sui falli di mano possono sicuramente migliorare la qualità dell’arbitraggio per quanto riguarda la fase offensiva: adesso se un gol nasce da un tocco di mano viene annullato, senza possibilità di errore. Nella fase difensiva la confusione è inevitabile, perché ci sono casistiche differenti, ma semplicemente non è cambiato nulla rispetto a prima perché l’errore interpretativo è sempre dietro l’angolo. Questo episodio di Torino capiterà di nuovo, ma non sarà mai lo stesso identico episodio: ci sarà sempre qualche differenza che potrebbe cambiare l’interpretazione della regola”.
DUE CASI DIVERSI
Da Napoli gli fanno notare la scelta differente sul rigore di Zielinski a Firenze, ma l’ex arbitro precisa: “Sono due episodi completamente diversi, nella dinamica e nell’esito. Nell’occasione di De Ligt c’è un tocco di mano dopo un cross da 15 metri, con lui che è in scivolata e quindi ha un braccio in appoggio. A Firenze i due calciatori erano vicini fra loro e Zielinski aveva il braccio largo in maniera innaturale, quindi il tocco di braccio è irregolare e quindi porta al rigore”.