Ieri è arrivato il verdetto, il Chievo Verona per il caso plusvalenze ha subito una penalizzazione di tre punti ed un’ammenda di 200mila Euro. Nelle disposizioni si legge anche di una squalifica di tre mesi per il presidente dei clivensi Campedelli ed un umese e quindici giorni di inibizione per i consiglieri del club Piero Campedelli, Giuseppe Campedelli, Michele Cordioli e Antonio Cordioli.
La Procura Federale aveva chiesto 15 punti di penalizzazione e tre anni di inibizione per il Presidente Campedelli.
Pronta la replica della società, attraverso le parole dell’avvocato difensore Marco De Luca riportate dalla Gazzetta dello Sport: “Stupiti e contrariati dall’esito della sentenza. C’è la ferma convinzione d’aver agito sempre con correttezza e trasparenza, inoltre crediamo che le indagini della procura non siano state fatte correttamente. Riteniamo ingiusta la penalizzazione, che è frutto della consapevolezza da parte del Tribunale di una tesi accusatoria decisamente debole”.
Il Chievo Verona dunque si prepara a ricorrere in appello: “Restiamo fiduciosi che la giustizia sportiva farà valere le nostre ragioni. Il deferimento nei nostri confronti lo riteniamo nulla per le ragioni già espresse in udienza, l’unico ad essere legittimato a firmare l’atto sarebbe stato il procuratore Pecoraro che non lo ha fatto“.