ROMA. Ieri sera, al termine del Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti, è emersa una linea comune in merito alla ripresa di tutti quei campionati regionali strettamente collegati a tornei d’interesse nazionale, dal calcio a 5 al calcio femminile passando chiaramente per il calcio a 11. La LND, del riconfermato Cosimo Sibilia, ha dunque stabilito le linee guida per la ripresa di suddetti tornei, ma è chiaro che ora ci sono vari step da completare per raggiungere l’obiettivo, come lo stesso Presidente ha precisato: “La disponibilità deve essere confermata, su tutti i fronti, soprattutto quelli economici, altrimenti ogni sforzo sarà stato vano“.
LA CORSA E’ SOLO ALL’INIZIO, ECCO PERCHE’
Al momento in rigoroso ordine temporale e d’importanza ci sono almeno tre step fondamentali per la ripresa: in primis l’approvazione da parte del CONI della richiesta di spostare i massimi tornei regionali della LND tra quelli di interesse nazionale, al momento c’è ottimismo in tal senso ma il momento storico delicato invita alla prudenza; in secondo luogo bisogna capire se il nuovo Governo definirà un Ministro dello Sport e se quest’ultimo avrà tra le proprie priorità la ripresa di suddetti tornei, altro step per niente scontato; infine resta da chiarire quante e quali condizioni accetterà la FIGC in base all’elenco fornito dalla Lega Dilettanti nell’ultimo Consiglio.
DIALOGO TRA FIGC E LND
Quest’ultimo aspetto, con l’Assemblea Elettiva Nazionale in programma il 22 febbraio, appare probabilmente il meno scontato di tutti e tra l’altro è altrettanto evidente che il solo spostamento dei massimi campionati regionali tra quelli di interesse nazionale non cambierebbe la sostanza in materia di ripresa. Allo stato attuale infatti, in diverse Regioni, la maggioranza dei club chiede garanzie economiche e garanzie nel rispetto dei protocolli per poter ripartire e per questo motivo assume grande importanza il dialogo tra LND e FIGC su questi temi. Tra le varie richieste dei Comitati Regionali, oltre al sostegno economico, ad esempio risulta anche una richiesta ben precisa in merito alla modifica dell’art. 49 delle NOIF che porterebbe allo stop delle retrocessioni per tutti quei club che, a causa della crisi economica-sanitaria, non possono più ripartire. Quest’ultimo aspetto merita grande attenzione, perchè appare chiaro che bisognerà definire dei criteri per stabilire chi effettivamente non può più scendere in campo e, soprattutto, definire a chi spetta l’onere di controllare che tali regole siano rispettate. Linee guida anti-furbetti, mettiamola in questi termini per chiarezza.
OCCHIO ALLA RIFORMA E ALLE SCADENZE
Dal comunicato comunque, ciò che appare chiaro è che i tornei dalla Promozione in poi possono tranquillamente ritenersi conclusi anzitempo alla luce del fatto che non sono direttamente legati a competizioni di interesse nazionale. Al momento dunque la LND ha fatto il primo passo, l’assist ora dovrà essere raccolto dal CONI, successivamente dal Governo e infine dalla FIGC, percorso evidentemente ricco di ostacoli. Tra l’altro, a margine della sua rielezione, il Presidente della LND ha ricordato un altro tema importantissimo per i dilettanti e che coinvolge direttamente il Governo. Infatti nei mesi scorsi l’ormai ex Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ha avviato l’iter per l’approvazione dei cinque decreti della Riforma dello Sport che chiaramente è stato rallentato dalla crisi di Governo. Entro il 28 febbraio bisognerà decidere il da farsi, con lo stesso Spadafora che nel suo ultimo messaggio da Ministro ha spiegato l’importanza di una decisione in tal senso: “Il lavoro forse più delicato e più importante è stato quello di dare attuazione alla riforma dello Sport, cinque decreti sui quali per un anno abbiamo discusso con tutte le componenti, a tutti i livelli, per arrivare a un risultato condiviso e che rappresentasse davvero un avanzamento sociale e culturale. Sono norme innovative che riguardano molti temi, a partire dal professionismo femminile, dalla possibilità per i paralimpici di entrare nei corpi civili e militari, e soprattutto diritti e tutele che diano finalmente la giusta dignità ai lavoratori dello sport. I decreti sono stati votati in Consiglio dei Ministri, hanno avuto l’intesa nella Conferenza Stato Regioni, e sono ora in Parlamento per il parere delle Commissioni Cultura di Camera e Senato: erano previste in questi giorni, ma a causa della crisi le riunioni sono state sconvocate. Dopo il parere delle Commissioni andranno portati nuovamente in Consiglio dei Ministri per il via libera definitivo che deve arrivare entro e non oltre il 28 febbraio, altrimenti la delega scadrà ed il mondo dello sport perderà una occasione unica. Mi auguro che la prossima settimana le Commissioni possano esprimere il proprio parere, mi appello ai deputati e ai senatori che ora hanno la responsabilità di portare a termine nei tempi previsti un percorso importante. Consegnerò al mio successore un lavoro di fatto completato e basterà solo ripresentarlo al Consiglio dei Ministri e apporvi la firma! Il prossimo governo avrà anche il compito di approvare il Decreto Ristori cinque, che è già scritto e darà respiro a milioni di cittadini alle prese con difficoltà economiche a causa delle restrizioni dovuto al Coronavirus”.
LA RIFORMA E LA LND, DUE NODI DA SCIOGLIERE
A tal proposito il numero uno della LND, Cosimo Sibilia, ha più volte chiarito: “Va affrontato il tema della Legge sullo Sport proposta dall’Esecutivo in carica fino a pochi giorni fa. Come Lega Nazionale Dilettanti, abbiamo espresso ferma contrarietà in ordine all’abolizione del vincolo sportivo, nei termini previsti dal provvedimento licenziato dal Governo, nonché al regime riservato anche alle Società dilettantistiche e giovanili per quanto attiene la disciplina dei contratti di lavoro sportivo. In sede di audizione, è stato evidenziato quanto peraltro in più occasioni era stato ribadito in ambito federale, ossia che l’abolizione del vincolo, così come ipotizzata, rappresenta una grave minaccia per l’attività delle Società ed Associazioni sportive dilettantistiche, che non potrebbero così programmare la partecipazione ai Campionati e procedere adeguatamente con la valorizzazione dei giovani”. Nelle prossime settimane dunque sono attesi nuovi sviluppi anche su questo tema d’importanza capitale per il mondo dilettantistico, non solo dunque la ripresa dei massimi tornei regionali, in ballo c’è letteralmente il futuro di un’intero movimento.
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