NAPOLI. VAR o non VAR, Challenge o non Challenge. Nelle ultime settimane a tenere banco è lo strumento tecnologico consegnato ai direttori di gara, che in teoria avrebbe dovuto aiutare gli stessi a prendere le proprie decisioni in campo con maggiore serenità.
L’AURELIO PENSIERO
Sulla scelta della FIGC di proporsi per la sperimentazione del challenge da parte degli allenatori, si è espresso il Presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis: “Credo che sia giusto permettere alle squadre di richiedere almeno un intervento per tempo, sarebbero gli allenatori a farlo e credo ne abbiano pieno diritto soprattutto nei casi più complessi. Trovo dunque giusta la decisione della FIGC, anche se tardiva. Nel momento in cui si richiede il challenge tra l’altro dovrebbe essere consentito al tecnico di chiedere spiegazioni per la decisione presa”.
CHI SBAGLIA PAGA
Spesso, nel corso delle riunioni tra il rappresentante degli arbitri e gli allenatori, al centro del dibattito una domanda ben precisa da parte di questi ultimi “perchè non è andato a vedere l’episodio al VAR?”: “L’assistenza video non può funzionare ad intermittenza, o essere facoltativa, l’arbitro dovrebbe avere come obbligo l’utilizzo del VAR. – ha precisato ai microfoni de Il Corriere dello Sport – Il calcio genera profitti e non è soltanto un gioco, parliamo di un’industria importante e dovrebbe valere il principio del “chi sbaglia paga”, quindi anche i direttori di gara come altre figure professionali dovrebbero risarcire i danni procurati. Quest’anno al Napoli sono stati negati tantissimi rigori, ci sono i video che parlano chiaro e quindi tutto ciò può sicuramente portare a danni dal punto di vista economico che dovrebbero essere ripagati”.