NAPOLI. Dopo un anno d’assenza dai campionato dilettantistici campani, torna a parlare mister Giovanni Durazzo, tecnico pimontese protagonista tre anni fa di una miracolosa salvezza col Pimonte.
PAROLA AL MISTER
Ai nostri microfoni l’allenatore ci racconta la stagione lontano dai campi, la squalifica e la sua voglia di tornare a riassaporare il calcio giocato: “Nell’ultima stagione, nonostante diversi corteggiamenti, ho preferito restare in disparte perchè non mi sembrava opportuno rituffarmi in esperienze difficili dopo la drammatica situazione vissuta a Pimonte. – ha esordito il tecnico – Oltretutto avevo anche una squalifica fino a Novembre, per cui ho preferito un percorso d’aggiornamento per migliorare le mie competenze“.
ALTALENA PIMONTESE
Dal miracolo all’incubo: “Solitamente ho sempre cercato di fare cose importanti, al di là delle categorie, che si tratti di prima squadra o settore giovanile, purchè si trattasse di situazioni serie. Pimonte? Allenando nel mio paese ho raschiato il fondo, non c’era davvero nulla su cui costruire, nè serietà nè cultura calcistica.
Ho fatto due anni lì, il primo ci ha visti raggiungere la salvezza nonostante le difficoltà, poi la stagione successiva siamo stati un pò presi in giro dall’amministrazione locale. Avevamo pattuito una sorta di sostegno alla causa, ma poi è arrivato meno del minimo sindacale e si è allestita una sorta di juniores che poi in campo prendeva mediamente 7-8 gol a partita“.

ULTIMO A MOLLARE
Nonostante tutto, rimasto in sella fino alla fine: “Da buon pimontese non potevo abbandonare la barca, avrei potuto dare le dimissioni e fare un esposto ma non me la sono sentita, i ragazzi hanno onorato la stagione fino alla fine e poi è stata una forma di rispetto nei confronti della città“.
FUTURO INCERTO MA…
Chiosa finale sul futuro: “C’è spirito di rivalsa ed entusiasmo, sono pronto a ripartire dopo un anno di aggiornamenti continui, desidero davvero il campo e il calcio giocato. Ho avuto diverse proposte ma sono rimasto scottato dal passato, ci vado coi piedi di piombo oggi. In queste categorie purtroppo ci sono poche certezze, non parlo soltanto dell’aspetto economico. Tra le varie chiamate, quest’anno, una è arrivata al termine del campionato e mi stuzzica per la chiarezza delle idee e la voglia di fare qualcosa di buono. Vengo da due anni in cui sono stato maltrattato, nonostante qualche timore presto scioglierò le ultime riserve“.
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