NAPOLI. Da settimane al lavoro, l’Equipe Campania del responsabile AIC Antonio Trovato è ormai da anni punto di ritrovo fondamentale per calciatori svincolati in attesa di sistemazione ed altri che, prima di partire con i ritiri delle rispettive squadre d’appartenenza, si aggregano al gruppo per arrivare pronti all’appuntamento.
OBIETTIVO PRIMARIO DELL’EQUIPE
La nostra redazione ha incontrato il tecnico Guglielmo Tudisco, l’ex Casertana fa parte del gruppo di lavoro che l’Equipe mette a disposizione dei calciatori, per fare il punto della situazione: “Il nostro obiettivo primario, come staff, è di lavorare soprattutto sulla testa dei calciatori che sono qui con noi. – precisa l’allenatore – Molte squadre in questa fase sono già partite, i ragazzi che sono qui vedono i propri amici accasarsi e non è facile, sentono la mancanza del ritiro e di un gruppo di cui far parte. Lavoro? Posso dare tutte le direttive che voglio però giustamente i ragazzi sono consapevoli che non sono io il loro allenatore, questa è soltanto una delle difficoltà che incontriamo“.
DISPONIBILITA’ ALL’ASCOLTO
Tanti professionisti al seguito dell’Equipe: “Qui è un altro discorso, chiaramente il lavoro cambia quando hai di fronte persone con una certa elasticità mentale, il professionista di turno come i vari Troianiello, Rinaldi, Catinali, Romano, De Marco, Iadaresta, Foggia, e sicuramente ne dimentico qualcuno. – analizza Tudisco – Indubbiamente poi se si propongono cose interessanti c’è anche una certa predisposizione all’ascolto, nelle amichevole disputate mi piace sottolineare la dedizione dimostrata dai ragazzi. Vedere un calciatore senza squadra mi mortifica, non riesco a capire, per quanto possibile noi dell’Equipe cerchiamo di farli stare bene sia mentalmente che fisicamente, sperando che trovino presto collocazione“.
UMILTA’ E COMPETENZA PER…
Durante il calciomercato spesso i calciatori accusano le società di poca chiarezza e certezze, d’altra parte i club palesano una certa difficoltà nell’accontentare richieste economiche sovente ritenute eccessive: “Purtroppo non ho le risposte a tutte le domande, però mi rendo conto che in questo calcio c’è tanto dilettantismo – sottolinea Tudisco – non mi riferisco al fatto che si partecipa a campionati LND, ma alla presenza di persone che col calcio hanno poco a che fare.
Ovviamente non parlo soltanto degli allenatori, infatti spesso sento addetti ai lavori che si lamentano del fatto che un tecnico magari come secondo lavoro svolge questa attività, per me se ha un’abilitazione non c’è proprio nulla di male. – prosegue il tecnico – Diverso è il discorso quando si parla di abusivismo, lì devono intervenire gli organi preposti. Nel nostro calcio sento spesso parlare di figure tecniche, e non solo, che trovo fuori luogo. Non voglio fare il presuntuoso ma quando il mio interlocutore fa il saccente senza competenze, allora faccio un passo indietro, sono aperto al confronto con chi dimostra apertura da questo punto di vista“.
PIU’ GARANZIE E SUL LAVORO…
Un monito e una speranza come chiosa finale: “Gli uomini di una volta non esistono più, nonostante ci siano accordi economici spesso sento molti colleghi che devono fare vertenze di lavoro perchè alla fine non vengono rispettati i patti. Ricordo che ai miei tempi bastava una stretta di mano con un Presidente, invece oggi in una stagione ci sono squadre che addirittura cambiano due-tre volte proprietà. – ammette Tudisco – Nel professionismo non è che sia poi così tanto meglio, ma almeno lì c’è un contratto garantito entro certi termini, da allenatore professionista con Casertana ed Avellino non ho mai avuto problemi anche se in passato pure io sono stato costretto a fare una vertenza.
Onestamente credo che bisogna garantire un minimo a questi ragazzi, spesso le società richiedono ai membri dello staff ed ai calciatori un impegno da professionisti con sei allenamenti a settimana, doppie, più sabato e domenica fuori. Non è possibile chiedere tutto questo e poi trattare le persone da dilettanti, è una equazione che non funziona“.