Uno dei giovani più promettenti dell’intero panorama calcistico europeo, a suon di gol il norvegese Erling Braut Haaland sta conquistando gli scout dei migliori club d’Europa. Il classe 2000 finora ha siglato ben ventitrè reti in diciassette gare disputate con la maglia del Salisburgo tra campionato e Champions League, di quest’ultima al momento è il capocannoniere a quota sette reti.
GIOIELLO INTERNAZIONALE
Già con la maglia del Molde, nel campionato norvegese, aveva mostrato lampi del suo talento ma è in Austria che è sbocciato fragorosamente quest’anno il gigante nordico nativo di Leeds. Al momento su di lui mezza Premier vigila, mentre in Serie A sono Juventus e Napoli a monitorare con attenzione i progressi del ragazzo. Il padre spinge per un approdo in Inghilterra, campionato a suo dire più congeniale alle caratteristiche del figlio, ma dagli archivi di famiglia di recente è spuntata una foto a tinte bianconere. Genitore, figlio ed entourage a seguire la Juventus con tanto di cappellini brandizzati come dei veri e propri tifosi. Niente di trascendentale sia chiaro, ma ad oggi tanti big d’Europa non restano insensibili alle lusinghe della società bianconera, stabilmente tra l’élite del calcio continentale da anni.
NUMERI DA RECORD… COME ALEX
L’uomo dei record, mai nessuno ha segnato quanto lui nelle prime quattro giornate di Champions, vanta inoltre un filotto di quattro gare di fila in gol nella massima competizione europea per club, impresa riuscita soltanto a Del Piero, Diego Costa e Ze Carlos (I primi due si sono fermati a cinque gare di fila ndr). Un’esplosione simile ha già fatto schizzare il costo del suo cartellino alle stelle, sicuramente non i 100 milioni paventati Oltremanica, ma almeno 60 milioni oggi servono per strapparlo agli austriaci.
IBRA MODELLO DA SEGUIRE
Nel frattempo Haaland non si nasconde ed annuncia qual è il suo obiettivo a medio-lungo termine: “Da bambino mi ispiravo a tanti calciatori, ne ho visti giocare tanti ma credo che Zlatan Ibrahimovic sia il più forte di tutti. Un calciatore del quale, oltre alle qualità, ammiro il modo in cui è diventato così forte e poi è scandinavo come me. Quando lui smetterà qualcuno dovrà raccogliere la sua eredità…”.
Commenta questo post