NAPOLI. Il suo percorso alla guida del Città di Arzano è terminato anzitempo, il tecnico Christopher Pelliccia dopo un buon inizio è incappato in una serie di risultati negativi che lo hanno spinto ad una drastica decisione, per dare una scossa a tutto l’ambiente.
L’ANALISI DELL’ADDIO
La nostra redazione lo ha incontrato per analizzare il percorso recentemente interrotto e le sue prospettive future. Dopo l’avventura col Marano, stagione iniziata sotto i migliori auspici quest’anno con il Città di Arzano, i primi risultati negativi purtroppo hanno lasciato qualche strascico nel gruppo e portato alla separazione: “Dopo due anni a Marano, dove assieme al direttore Zampini abbiamo costruito un percorso tutto nostro che ha portato poi a due ottimi campionati, quest’anno abbiamo cercato d’alzare l’asticella. La pressione ovviamente era tanta, dopo due buone gare contro Acerrana e Pianurese è arrivato un momento difficile, con diversi problemi, e come giusto che sia alla fine paga il mister per tutti. Il calcio purtroppo è così, mi è costato tanto dire addio ma in quel momento sentivo la responsabilità di dare una scossa alla squadra“.

COMPLICATO ALLENARE NEI DILETTANTI, MA SI RIPARTE…
In queste categorie il ruolo del mister è spesso poco apprezzato, quasi perde di significato in alcuni casi. E’ sempre più difficile ripartire una volta detto addio ad una piazza, soprattutto alla luce dei tanti problemi che attanagliano il calcio campano da questo punto di vista. Con allenatori che in passato hanno denunciato procedure poco consone da parte di altri colleghi per conquistare una panchina: “Personalmente, anche se è normale che su alcune cose si può non essere d’accordo, io credo che non si debba mai parlare male di chi ti ha dato una possibilità. – precisa Pelliccia – Allenatore? In queste categorie è una parola grossa, con tre ore di allenamento a settimana e vari problemi di logistica e organizzazione da gestire è quasi impossibile esprimere le proprie idee e concetti. Un allenatore a questi livelli può fare del suo meglio fino ad un certo punto, qualche volta ti va bene, come accaduto a me l’anno scorso, e a volte ti va male. Ovviamente in quest’ultimo caso spesso a pagare è l’allenatore, il calcio è così e bisogna accettarlo anche se è difficile. Ripartire? Bisogna farlo preparandosi, studiando e facendo in modo che tutti gli apprezzamenti avuti diventino opportunità”.

CHE FATICA SENZA CALCIO, SUL FUTURO…
Sul futuro idee chiare, ma ora non è facile stare fermi ad aspettare: “E’ difficile per tre motivi su tutti. – ammette Pelliccia – In primis perchè non riesco a stare senza calcio, manca lo spogliatoio, i ragionamenti sulla formazione, le sedute d’allenamento e tutto ciò che precede la partita. Inoltre avevo un grande rapporto d’amicizia col direttore Zampini, negli ultimi tre anni abbiamo lavorato fianco a fianco, fa male non poter continuare questo percorso. Infine c’è rammarico per come è andata ad Arzano, ho fatto tanti sacrifici per arrivare su quella panchina. – conclude il mister – Futuro? Dopo le mie dimissioni sono stato contattato, ma parliamo di semplici apprezzamenti, nessuna proposta, ma mi inorgoglisce sapere che c’erano società che mi seguivano. Aspetterò la mia occasione, intanto studio e cercherò di seguire quante più squadre possibile“.
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