LACCO AMENO (NA). Un mese fa, ai microfoni di Nuvola TV, il sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale aveva rassicurato le realtà calcistiche del paese in merito alla riapertura dello stadio Patalano. Fissata una deadline di trenta giorni, ormai scaduti, ma la situazione non sembra per niente cambiata secondo quanto riferito dal direttore sportivo della prima squadra cittadina Salvatore Castagna.
PARLA IL DIRETTORE
“Mi duole denunciare questa situazione legata all’impianto sportivo, so benissimo che oggi Lacco Ameno ha ben altri problemi a cui pensare, dal Covid-19 alla chiusura delle scuole passando per i problemi economici. Non mi interessano discorsi politici, che lascio ad altri, io voglio soltanto tutelare gli interessi della società che rappresento, il Lacco Ameno. – sottolinea il direttore – Chiediamo con forza la riapertura del Patalano, secondo noi questi problemi che sono stati creati negli ultimi mesi non sono da attribuire al sindaco e alla nuova amministrazione ma all’ufficio tecnico, dico questo perchè loro erano a conoscenza della situazione e per me se avessero voluto avrebbero potuto risolverla, ma non l’hanno fatto anche se c’è ancora tempo. Si potrebbe approfittare di questo momento di stop delle attività per prendere in considerazione questa problematica. Purtroppo talvolta bisogna anche pesare bene le parole, è stato detto infatti che in un mese si poteva risolvere tutto ma era evidente che, viste le problematiche attuali, non sarebbe stato possibile. – prosegue il dirigente rossonero – Possono anche capire che oggi il problema sono io ma, proprio perchè voglio far capire il mio obiettivo non è fare politica, sono ben propenso a fare un passo indietro a patto che poi il sindaco trovi un gruppo disposto a portare avanti settore giovanile e prima squadra sul territorio. Io e il mio gruppo siamo disposti a farci da parte per il bene del calcio a Lacco Ameno. Circa un mese fa Capuano, nostro responsabile del settore giovanile, ha incontrato il sindaco avanzando delle proposte e palesando la volontà di caricarci sulle spalle la responsabilità di tutto questo ma ci è stato detto che le norme non lo consentono. Abbiamo preso atto della situazione ma ad oggi è passato un mese e nulla è cambiato, spero che l’ufficio tecnico spinto dall’amministrazione possa accelerare un pò queste pratiche”.