ROMA. Stamane è arrivata la decisione n. 105 CFA dell’11 maggio 2021 della Corte Federale d’Appello in merito al reclamo proposto dalla Procura Federale avverso il calciatore del Pisa Michele Marconi, rappresentato e difeso dall’avv. Alessio Piscini, per la riforma della decisione del Tribunale Federale Nazionale (Sezione Disciplinare), n. 117/TFNSD/2020/2021, pubblicata l’8 marzo.
LE DICHIARAZIONI DELL’ARBITRO
In occasione di Pisa-Chievo del 22 dicembre 2020 il calciatore in questione aveva rivolto a Joel Obi la frase “la rivolta degli schiavi”, dopo il verdetto del Tribunale Federale Nazionale la Procura ha impugnato la sentenza presso la Corte Federale d’Appello, che a sezioni unite ha stabilito dieci giornate di squalifica per l’attaccante. Nelle motivazioni si legge che anche nel referto arbitrale, acquisito a seguito dell’ordinanza istruttoria di questa Corte, si dà atto dell’episodio in esame e, precisamente, l’arbitro, sig. Alberto Santoro, ha dichiarato: “Durante l’intervallo, dopo essere entrati in campo per iniziare il secondo tempo, il calciatore Giaccherini Emanuele n. 17 del Chievo Verona si avvicinava al sottoscritto dicendo: “per correttezza le comunico che a fine gara in conferenza stampa denuncerò che Marconi (n. 31 del Pisa) durante il primo tempo ha rivolto una frase razzista all’indirizzo di Obi (n. 10 del Chievo Verona), né il sottoscritto, né gli altri ufficiali di gara abbiamo sentito e visto quanto riportato dal calciatore Giaccherini Emanuele”.
LA VERSIONE DI MARCONI… POI OBI SPIEGA
La Corte ha poi esaminato i documenti ufficiali, redatti nell’immediatezza del fatto e da soggetti terzi, dai quali risulta acclarato che durante la partita vi è stato un diverbio verbale tra Marconi e Obi. Peraltro, lo stesso Marconi, in sede di audizione, ha confermato di aver proferito una frase dopo lo scontro di gioco avuto con Obi, seppure di diverso contenuto rispetto a quella attribuitagli dalla Procura reclamante, ovvero “cosa vogliono questi scarsi di merda, che cazzo parlano”. Acquisite poi anche le dichiarazioni dello stesso calciatore nigeriano dei clivensi: “Dopo un rinvio del pallone, io ho cercato di anticipare il giocatore del Pisa Marconi che sopraggiungeva alle mie spalle. Quest’ultimo ha commesso fallo su di me ed io, con l’arbitro vicino, ho chiesto la punizione a favore ma lui mi ha detto di continuare perché non c’era fallo. Subito dopo Marconi mi ha detto la frase “la rivolta degli schiavi”. Il mio compagno di squadra Michele Rigione che era vicino, in quel momento si è rivolto a Marconi dicendogli: “come ti permetti”. Alla fine del primo tempo ho chiesto al team manager Pacione di intervenire e fare qualcosa e lui intanto mi ha calmato. Nel secondo tempo, in varie fasi della gara Marconi ha cercato di scusarsi con me ed i miei compagni dicendo che non era razzista
e che aveva amici di colore. Io non ho accettato le sue scuse e così i compagni miei di squadra. Capito e compreso la frase che mi è stata
rivolta non subito perché concentrato sul prosieguo del gioco ma dopo poco ho metabolizzato il tutto”.