NAPOLI. Al di là dei risultati partite campionato Primavera, per capire lo stato di salute del calcio italiano dal punto di vista giovanile, è importante comprendere quali ragazzi sono riusciti, se non a imporsi, almeno ad affacciarsi con successo nella massima serie. Perché la storia è piena di calciatori che nelle categorie minori sembravano fenomeno ma, poi, durante il ‘grande salto’ si sono sciolti come neve al sole. Ecco, quindi, alcuni giovani italiani che nel campionato 2022/23 hanno dato una forte impronta.
Giorgio Scalvini
Per molti è un predestinato. La cosa certa è che Gasperini ha deciso di puntare su di lui. La crescita di questo giovane difensore di Chiari è stata esponenziale, a tal punto da essere convocato perfino in Nazionale. Cresciuto nel settore giovanile di Brescia e Atalanta, ha anche il vizio del goal avendo segnato sia nello scorso campionato che in quello appena concluso. Classe 2003, può essere un prospetto della Nazionale.
Nicolò Fagioli
Una delle poche note liete della stagione juventina. Complice anche l’infortunio di Pogba e le non esaltanti prestazioni di Locatelli, l’ex centrocampista della Cremonese si è tolto belle soddisfazioni quest’anno. Nato nel 2001 a Piacenza, per molti è l’erede di Claudio Marchisio. Si sa che, però, i paragoni possono dare pressione. Noi ci limitiamo a dire che è un calciatore di talento. Spartiacque è stato il 29 ottobre 2022: Lecce-Juventus, i bianconeri non riescono a sbloccare il risultato. Lui entra e si inventa un goal da applausi. Da quel momento in poi, Fagioli riesce a ritagliarsi lo spazio che merita. In una Juventus che dovrà ripartire, è inevitabile che ci sia spazio anche per lui.
Marco Carnesecchi
Retrocesso con la Cremonese, ma è uno che merita solo applausi. Ha fatto un campionato straordinario, scalzando dopo poche partite l’ex interista Radu che ha dovuto fare le valigie. L’estremo difensore, in prestito dall’Atalanta, è anche capitano Under 21. Con ogni probabilità rimarrà in serie A e l’Atalanta ci starebbe facendo un pensierino per affidargli la maglia da titolare al posto di Sportiello, mai pienamente convincente. Del resto, sono state memorabili alcune sue prestazioni, come quella nello scontro lo Spezia o contro il Milan. Nato a Rimini nel 2000, chissà che con Donnarumma in fase calante non tocchi a lui essere il portiere della Nazionale per i prossimi anni.
Alessandro Buongiorno
Ogni anni Juric sforna il difensore di alto livello che fa parlare di sé. Questa volta, dopo Bremer, è il turno di un torinese, torinista e già capitano dei granata. Alessandro Buongiorno, a suon di prestazioni importanti, si è meritato la copertina dei giornali e anche la chiamata in Nazionale di Roberto Mancini. Si è tolto anche la soddisfazione di segnare la prima rete in serie A contro la Sampdoria. Potrebbe essere una bandiera del Torino e guadagnarsi l’affetto dei tifosi. Dipende tutto da lui, dal suo comportamento dentro e fuori dal campo. In ogni caso, tra lui e Scalvini sembra che in difesa, finalmente, possiamo stare relativamente tranquilli in Nazionale.