TORRE ANNUNZIATA (NA). Quinto posto agganciato nell’ultimo turno del campionato di Serie D girone H, il Savoia viaggia spedito verso i playoff al netto delle difficoltà che da qualche mese a questa parte sta affrontando (leggasi lontananza dal Giraud ndr).
IL DIESSE A 360°
Il diesse biancoscudato Marco Mignano ha analizzato a 360° il momento della squadra, mostrando come al solito grande sincerità ed un approccio diretto sui temi riguardanti società e tifosi: “Credo che bisogna fare soltanto i complimenti a staff e squadra, non mi piace trovare alibi ma questi ragazzi dall’inizio dell’anno hanno cambiato quattro campi. – ha esordito il direttore – Ci alleniamo alle dieci di mattina, gli under hanno problemi legati al fatto che di mattina vanno a scuola, c’è gente che fa 100 km e oltre, ma stanno rispondendo tutti presente dimostrando di essere professionisti legati alla maglia, ai tifosi ed alla società. Col Fasano poi mancavano tanti calciatori importanti ma questa squadra ha un cuore, e si deve continuare a giocare con questa anima e questa rabbia”.

SUI TIFOSI E LE DIFFICOLTA’…
La scorsa settimana appello alla tifoseria, in un momento decisivo della stagione la società e la squadra hanno chiesto il sostegno dei propri tifosi: “Senza nulla togliere alle altre società, ma il Savoia ha un blasone e una storia importante – precisa Mignano – oggi tutta Italia, e non solo, sa che i nostri tifosi possono essere il dodicesimo uomo in campo. Chi vuole vedere il mondo Savoia può farlo attraverso i social ed è chiaro che si nota subito l’importanza che i tifosi rivestono per questa società. Col Fasano per noi era una gara importante, eravamo in difficoltà e si sa che in questi momenti serve il supporto del nostro cuore pulsante, i tifosi. – prosegue il diesse – Società, staff e calciatori stanno dando il massimo per farli felici anche se mi aspettavo maggior seguito, vista l’importanza della partita, ma quei pochi che sono venuti si son fatti sentire“.

DIFFICILE FARE CALCIO IN CAMPANIA
Orgoglio biancoscudato, il calcio campano è in difficoltà e si aggrappa a piazze importanti come Torre Annunziata: “Sono come al solito molto diretto, chi ama il Savoia veramente sapeva che col Fasano bisognava sostenere la squadra. Io sono contento di chi è venuto, ci aspettavamo qualcosa in più ma va bene lo stesso. Come società siamo abituati a lavorare senza fare proclami, sono tempi un pò tristi per tutti e in Campania più che in altre parti è diventato davvero difficile fare calcio. Credo che Torre Annunziata sia una occasione irripetibile, un giorno potremo dire d’essere stati al Savoia e per questo ci teniamo particolarmente a fare bene“.

TRA PASSATO E PRESENTE
Passato glorioso ma il presente non vuole essere da meno: “Ho ricordi nitidi di quel Savoia che vinse il campionato a Torre del Greco, una grande squadra con grandi calciatori. Oggi questa società è un marchio importante, questo perchè c’è gente che ama in maniera viscerale la squadra. Non so se siamo all’altezza di questo blasone ma di certo ci mettiamo cuore, coraggio e lealtà per la causa. In società ci sono persone perbene, staff e rosa sono composti da persone che amano quello che fanno e che sono orgogliosi di rappresentare il Savoia“.

AMBIZIONE BIANCOSCUDATA
Chiosa finale sul futuro e sul ritorno al Giraud: “Il Presidente è ambizioso, tutta la famiglia Mazzamauro-Annunziata lo è, vogliono fare calcio a livelli importanti ma serve chiarezza e serietà. Istituzioni, città e società devono lavorare in sinergia, Mazzamauro non è venuto a Torre Annunziata per fare la comparsa. – sottolinea Mignano – Non siamo abituati a cercare alibi ma giocare lontano dal Giraud finora ci ha penalizzato tanto, sono due mesi che giochiamo fuori casa, lo stadio è una forza in più per noi e gli avversari lo percepiscono.
Finora i ragazzi sono stati incredibili, al netto di tutte le difficoltà e delle assenze il rendimento è rimasto alto, sintomo che la rosa è composta prima da uomini e poi da calciatori. Abbiamo fatto un patto, vogliamo lottare fino alla fine per la società e per la gente di Torre Annunziata, per noi il Savoia è storia e un giorno potremo dire ai nostri figli d’essere stati qui con orgoglio“.
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