ANGRI (SA). Oggi pomeriggio allo stadio “P. Novi” la Palmese ha conquistato con merito la promozione in Serie D, al termine di una gara rocambolesca contro l’Angri decisa ai calci di rigore. I rossoneri dunque con due successi dagli undici metri contro grigiorossi e Puteolana festeggiano la promozione nel massimo campionato di calcio dilettantistico nazionale. A fine gara il tecnico Mario Pietropinto ha esternato tutta la sua soddisfazione e gioia per l’obiettivo raggiunto.
PAROLA AL CONDOTTIERO
“Quando il Presidente mi ha chiamato quest’anno io ho risposto, ma non avevo più voglia di fare calcio, però lui si è fidato in tutto ed ha affidato a me la squadra per cui non potevo dirgli di no. – ha esordito il tecnico della Palmese ai microfoni di Videonola – Non potevo dire di no ad una città come Palma Campania che mi ha dato tantissimo, e questa vittoria la dedico in toto alla città ma soprattutto ad un ‘fratello’ come Mario Rega che ha creduto in me e in questa squadra contro tutto e tutti. All’inizio non avevamo il campo, non avevamo i palloni, ho dovuto iniziare la preparazione in ritardo perchè non avevamo le maglie, siamo andati oltre queste difficoltà e abbiamo sfatato anche il mito del girone delle cenerentole in cui qualcuno sosteneva che eravamo finiti. Rigori? Sono uscito in Coppa Italia con l’ultimo rigore tirato da Guarro, l’avrei ucciso in caso di errore ma gli ho dato comunque l’incarico. – sottolinea Pietropinto, che poi ricorda – Eravamo la cenerentola ma io in fondo ci ho sempre creduto, anche se a dicembre ho dovuto rifare la squadra con dodici calciatori cambiati perchè avevano ambizione di giocare e non di sacrificarsi. Non abbiamo mai mollato, siamo andati avanti per la nostra strada, per la gara di oggi abbiamo recuperato alcuni ragazzi soltanto ieri, penso a Mautone, Romano, poi c’erano i due portieri sotto infiltrazioni perchè non erano in condizione di giocare. Questa squadra durante l’anno mi ha dimostrato d’avere una forza interiore incredibile, ogni volta che siamo andati sotto poi c’è stata una grande reazione ed è successo anche oggi. In settimana mi hanno richiesto di rifare la storia, credo che stavolta abbiamo rifatto anche la geografia. – commenta sarcastico il mister rossonero – Sono contentissimo di aver allenato un gruppo che magari mi ha dato problemi, ma alla fine è arrivata la soddisfazione più grande a distanza di vent’anni dall’ultima. Ricordo tanta gente che all’epoca mi ha osannato e oggi non ci sono più, credo che su questo campo abbiamo onorato in primis il calcio e poi anche oggi erano tutti contro di noi, non voglio entrare nel merito ma il terzo gol che ci hanno annullato e il rigore concesso ai nostri avversari parlano da soli. Alla mia veneranda età sono riuscito a fare un’altra impresa in una città che merita tantissimo, e lo dico ad alta voce. – ha concluso l’esperto allenatore – In settimana mi sono arrivati i video della vittoria di Agrigento contro la Cavese, anche lì avevo un solo risultato ed oggi ho adottato la stessa strategia, con un primo tempo dove in caso di gol dovevamo difenderlo, ma qualora non fosse arrivato negli ultimi venti minuti avremmo provato il tutto per tutto pur di vincere. Ho lasciato fuori gente come Barbarisi, Laringe, Infimo, che nell’ultima mezz’ora avrei utilizzato e mi è andata bene, sono stato fortunato”.