SANT’AGATA DE’ GOTI (BN). Nel fine settimana appena trascorso la Virtus Goti ha centrato la salvezza superando tre a due il Lusciano, sfida valida come turno unico dei Play Out di Promozione Campania. Rincorsa inesorabile dei sanniti, che a partire da dicembre hanno cambiato marcia risalendo la china fino a raggiungere l’obiettivo salvezza. Ai nostri microfoni è intervenuto in esclusiva l’attaccante Umberto De Matteo, che ha fatto il punto della situazione tra presente e futuro.
VALORI IN CAMPO E PERCORSO DEL GOTI
Stagione anomala, con tante squadre che hanno dovuto far fronte all’emergenza Covid, alla fine credi che i valori sul campo siano stati rispettati e soprattutto sei soddisfatto del percorso fatto dalla tua squadra?
“Parto con una premessa, assieme ad altri miei compagni sono arrivato a dicembre e da lì è iniziato un altro campionato. La Virtus Goti aveva appena 12 punti. Con il lavoro e il sacrificio di tutti siamo riusciti ad ottenere 24 punti nel girone di ritorno, un andamento da prime posizioni. Si dunque, sono super soddisfatto del percorso fatto, e ti dico che mi sarebbe piaciuto vedere questa squadra dall’inizio del campionato, ci saremmo divertiti sicuramente!”.
SALVEZZA MERITATA, SUL FUTURO…
Salvezza conquistata attraverso il playout, che partita è stata? Quali emozioni ti lascia il percorso di quest’anno con la Virtus Goti?
“È stata una partita impegnativa, un girandola di emozioni che alla fine ci ha visto trionfare. Conosco la famiglia Virtus Goti da 3 anni e posso dire che questa società merita tanto, mette la passione per questo sport sempre al primo posto e ti viene trasmessa in ogni singolo allenamento, ogni singola partita, nel bene e nel male. Mi sento parte di questa famiglia, spero di continuare e aiutare la squadra a raggiungere obiettivi più prestigiosi di una salvezza”.
DILETTANTI IN AFFANNO
Futuro del calcio dilettantistico incerto, alle difficoltà legate al Covid c’è il rischio che le conseguenze del conflitto in Ucraina possano generare ulteriori disagi per i club a livello economico. Per te che sei un calciatore dei dilettanti quali dovrebbero essere i primi interventi della LND per riformare un settore che ormai perde squadre anno dopo anno?
“Trovare delle soluzioni oggi non è affatto semplice, ma vorrei ricordare che c’erano problemi anche prima del Covid e del conflitto in Ucraina, non basterebbe un libro intero per raccontare cosa serve al sistema per riformarsi. E’ un discorso troppo ampio, noi siamo in un certo senso “dipendenti” di aziende, quest’anno per i motivi sopraelencati i campionati sono slittati e ci siamo allenati per un mese in più, ma proprio per venire incontro alle difficoltà della società non abbiamo chiesto ulteriori mensilità, sono consapevole che è solo un piccolo gesto ma per noi calciatori dilettanti è tanto visto che comunque girano meno soldi rispetto al passato. Motivo della scelta? Abbiamo una società seria alle spalle che ci ha sempre rispettati e ci sembrava doveroso farlo, ma non tutte le società sono così e di conseguenza i loro calciatori sono stati e saranno penalizzati”.
