NAPOLI. Nella serata di ieri sono stati ratificati i provvedimenti della Corte d’Appello in merito a vari ricorsi presentati dai club dilettantistici campani. Tra questi figurava il ricorso respinto del Santa Maria Assunta, compagine militante nel campionato di Prima Categoria girone E.
LA VERSIONE DEL PRESIDENTE
Il Presidente del club pompeiano, Michele Varone, ai nostri microfoni ha precisato: “Provo soltanto un profondo rammarico e tanta delusione per quello che mi è capitato ieri pomeriggio. – esordisce il massimo dirigente – Mi sono recato in quel di Napoli, in Federazione, per essere ascoltato dalla Corte Sportiva d’appello federale in merito alla mia squalifica ed a quella del mister, arrivate in occasione della sfida tra il Santa Maria Assunta e la Libertas Casalnuovo del 20 ottobre scorso. Preciso che trattasi di partita correttissima, con grande fair play da una parte e dall’altra. In una fase di gioco in area del Casalnuovo, dove c’è stato un fallo ai danni di un nostro calciatore, a gioco fermo ho chiesto con modi garbati all’arbitro il perchè non avesse fischiato il calcio di rigore. – prosegue Varone – Nel farlo ho messo inavvertitamente un piede sul terreno di gioco. A quel punto il direttore di gara mi ha invitato ad un uscire dal campo, stiamo parlando di 50 cm oltre la linea bianca, non di più”.
ATTEGGIAMENTO DELUDENTE
Due mesi di squalifica, una sanzione ritenuta eccessiva dal Presidente: “Onestamente credo che l’arbitro abbia scritto un referto non veritiero, quando l’ho letto non volevo credere ai miei occhi. La cosa più grave però non è questa – precisa Varone – infatti ieri, in Federazione, davanti alla Corte d’Appello ho assistito a qualcosa che fatico a spiegarmi. Dopo aver salutato tutti i membri presenti, senza riceve nessuna risposta al mio saluto, mi è stato chiesto poi cosa avessi da dire in merito al referto ed io ho riferito che quanto scritto dall’arbitro non corrispondeva a verità. Dopo aver riletto le mie dichiarazioni, ho firmato e sono stato invitato ad uscire senza ulteriori richieste. Francamente sono rimasto molto deluso, non credevo di meritare un trattamento simile, sono un professionista nella vita oltre ad essere Presidente di una squadra e di una scuola calcio”.
ORA BASTA, PRONTI A SALUTARE
Chiosa finale sui direttori di gara: “Non trovo giusto che vengano prese decisioni sulla base di dichiarazioni false di ragazzini mandati allo sbaraglio, questi arbitri e dirigenti federali devono capire che se si ritrovano nei loro posti lo devono anche a gente come me che investe nel calcio. – conclude Varone – Metto soldi e passione in questo sport, come ha detto qualche giorno fa anche il Presidente del Napoli, De Laurentiis, senza di noi parecchi di questi signori andrebbero a pelare patate”.
L’amarezza potrebbe spingere inoltre il club ad una drastica scelta: “Sono molto amareggiato, dopo aver subito un simile trattamento non posso nascondere che sto pensando seriamente di ritirare la squadra dal campionato. Ieri poi, dopo un pomeriggio che fatico a spiegarmi, è arrivata anche la beffa del ricorso respinto, a queste condizioni diventa davvero difficile continuare”.