Dopo anni di battaglia per portare il campionato di Serie B ad un format a 20 squadre, nella serata di ieri è arrivata la fantasiosa e quasi surreale proposta della Lega B di portare a 21 il numero delle partecipanti al campionato cadetto dal 2021/22.
Una proposta che ha trovato il consenso della gran parte delle partecipanti del campionato di Serie B in corso (18 su 19 votanti in assemblea di lega), visto che il cuore della stessa è la riduzione del numero di retrocessioni in C da 4 a 3, già nell’attuale stagione. Secondo il presidente Mauro Balata, infatti, le tre promozioni in A e le quattro retrocessioni in Lega Pro rappresenterebbero un’incongruenza, il che è solo in parte vero, visto che in nessun campionato italiano, in regime di normalità, esiste un torneo con lo stesso numero di retrocessioni nella serie inferiore e di promozioni verso la categoria superiore, basti pensare alla Serie C o alla D.
Una B a 21 squadre, oltre a rappresentare un ulteriore ribasso dei dividendi per quanto riguarda i già esigui diritti televisivi destinati ai club cadetti (vero tema sul quale occorrerebbe ragionare su una riforma riguardante i dividendi, e non solo per quanto riguarda la B ma a cascata per l’intero sistema calcio, ndr), significherebbe poi abbassare ancor di più la competitività di un torneo che già presenta un divario consistente con la massima serie. Scegliere autonomamente di disputare una competizione con numero dispari di partecipanti, senza condizioni d’emergenza dettate da fallimenti o esclusioni, rappresenterebbe una soluzione alquanto bizzarra e probabilmente senza precedenti, con l’introduzione di un turno di riposo che, sfalsando la classifica e il calendario (più di quanto non facciano già oggi i rinvii imposti dalla pandemia, ndr), ridurrebbe l’appeal del torneo e del suo prodotto commerciale.
I conti, però, si fanno in presenza dell’oste. La proposta, infatti, salvo clamorose prese di posizione da parte della FIGC (Unico ente a poter deliberare modifiche di questo calibro in Consiglio Federale), sembra destinata a restare tale. Una decisione del genere riguarderebbe anche la Lega Pro che, di conseguenza, perderebbe dalla prossima stagione la quarta promozione in cadetteria, derivante dalla disputa dei play off.
Come vi abbiamo raccontato nel pieno della prima fase della pandemia, quando ogni lega sembrava fare il proprio gioco con proposte spesso senza la minima visione di sistema, puntualmente smontante in Consiglio Federale, la storia non sembra cambiata pochi mesi dopo, con il calcio italiano che fatica tremendamente a trovare un binario comune da percorrere, perdendo tempo ed energie in una guerra, finta e inutile, tra le varie leghe che lo compongono.
CLICCA QUI PER IL COMUNICATO INTEGRALE DELLA LEGA B SULLA PROPOSTA
QUI IL COMMENTO DELLA LEGA PRO
ph Lega B, Mauro Balata
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