Non sembra esserci soluzione per una querelle che va avanti dall’estate. Il calcio italiano ormai ha toccato uno dei suoi punti più bassi ed in attesa di eleggere il nuovo Presidente Federale, con Gabriele Gravina dato favorito per tale carica, arriva l’ennesima “sentenza” circa il blocco dei ripescaggi in cadetteria.
Il Tribunale Federale Nazionale, primo grado della giustizia sportiva, si è pronunciato sui ricorsi presentati da Novara, Pro Vercelli, Siena, Ternana e Catania. I reclami presentati da suddette società sono stati definiti “inammissibili” o meglio, il Tribunale Federale sostanzialmente non ritiene d’essere il soggetto chiamato ad esprimersi su tale materia.
IL TRIBUNALE DECIDE DI NON DECIDERE
Quanto fatto dalla FIGC, che ha congelato i ripescaggi e permesso al torneo di Serie B di partire con il format a 19 squadre, secondo il Tribunale non è sindacabile dal punto di vista della legittimità e l’unico caso in cui il TFN potrebbe esprimersi (manifesta illogicità ndr), non sussiste al momento.
LOOP INFINITO, SERVE UN INTERVENTO DEL GOVERNO
La tutela che le cinque suddette società richiedono non sembra dunque essere di competenza del TFN. Allo stato attuale dunque si è tornati al punto di partenza. Il Collegio di Garanzia del Coni è incompetente in materia, il TAR del Lazio ha rimandato all’ambito sportivo ed il TFN si definisce non idoneo a sindacare. Come sottolineato anche dalla Gazzetta dello Sport, l’unico organo chiamato a sciogliere questa situazione ormai non più sostenibile è il Governo. Il sottosegretario Giorgetti a tal proposito potrebbe risolvere tali controversie con un decreto in fase di approvazione al Quirinale.