È un vulcanico mister Luigi Squillante quello che si presenta in sala stampa al termine della gara vinta per 2-1 dal suo Savoia contro il Sorrento: “Per come avevamo preparato e studiato questa gara, non l’avrei mai potuta perdere. Fosse servito, avrei fatto giocare tutti gli attaccanti che avevo a disposizione. Nel primo tempo abbiamo avuto una supremazia territoriale per 45’, ma risulta difficile giocare contro una squadra che si arrocca dietro con un 5-3-2″.
“Avrei voluto vedere come avrebbe reagito questa squadra se fosse passata in svantaggio. Ciò detto, è preoccupante che abbiamo subito gol su una ripartenza, pur avendo quasi sempre noi la palla. Purtroppo pecchiamo ancora di cinismo e cattiveria sotto porta. Nel secondo tempo non abbiamo giocato e abbiamo vinto. Questo è il calcio. Se i ragazzi interiorizzano ciò che proviamo in allenamento, vi posso assicurare che non ce ne sarà per nessuno nell’affrontare questo gruppo. Non avessimo sbloccato la gara con Alvino, avrei giocato con un 4-1-5 pur di vincerla. I pareggi non portano a niente, vittoria porta vittoria”.
In questo girone non ci sono squadre facili: quando vincemmo con la Gelbison, qualcuno mi disse che era una formazione scarsa. Oggi la Gelbison invece, ha vinto fuori casa ad Altamura. Lo stesso Sorrento è arrivato qui imbattuto dopo 6 incontri fra Coppa e campionato. Anche quando siamo andati in svantaggio, non ho mai avuto paura di perderla perché in settimana i miei ragazzi sono stati molto attenti nel preparare la gara. Ero sicuro avremmo vinto e potevamo vincerla solo in questo modo: loro hanno sofferto la fisicità di Del Sorbo e di Ortiz, ma anche quella di Pisani, Tedesco e Felici”.
“Il mio è un calcio propositivo, andremo a giocarcela così anche fuori casa, non possiamo restare 90’ dietro la linea della palla. Tutto ciò senza contare che anche oggi ci manca un rigore non assegnato. I cambi, a parte quello di Rekik uscito per crampi, sono dettati come sempre dalla voglia di vincere: devo dar conto a società e tifosi che rappresento e che vogliono vincere, ma io sono il primo a volerlo fare. In settimana abbiamo provato le varie fasi, le possibili varianti da attuare e gli uomini con cui farlo. Le scelte e le responsabilità sono le mie, questo è il modo in cui lavoro”.
a cura di Antonella Scippa