TORINO. Da poco è terminato il derby della Mole, la Juventus ha conquistato i tre punti grazie al primo gol italiano di Matthijs De Ligt, ma il giovane olandese è finito nuovamente sul banco degli imputati per l’ennesimo tocco di mano in area.
EPISODIO GALEOTTO
All’11’ minuto infatti il difensore bianconero ferma col braccio un pallone in area di rigore, nè Doveri nè il VAR intervengono ma i granata protestano vibratamente. Braccio vicino al corpo? In giornata a Roma è stato fischiato un penalty per un tocco di Callejon, giusto fischiare quel rigore ma probabilmente sarebbe stato giusto farlo anche nel caso di De Ligt, o quantomeno richiedere l’intervento del VAR per dissipare ogni dubbio. Ancelotti, così come Conte e Sarri, di recente hanno sollevato dubbi sullo strumento tecnologico, serate come questa non fanno altro che aumentare la schiera di delusi e tolgono legittimità al VAR, che nato per ridurre le polemiche è diventato sempre più argomento di dibattito col passare delle settimane.
IL COMMENTO DEL DIFENSORE
A fine gara il giovane olandese ai microfoni di DAZN ammette: “Braccia strette attorno al corpo, in questi casi non è mai rigore, non capisco perchè avrebbe dovuto fischiare l’arbitro. Mi sto adattando sempre più al calcio italiano ed alla realtà Juventus, parlo spesso con i miei compagni più esperti e sono felice di potermi allenare con grandi campioni. Gol? Serata speciale per me”.