Antonio Colantonio, presidente della Turris, è intervenuto ai canali ufficiali del club corallino per fare un bilancio del 2021, analizzando poi prospettive e tema nuovo stadio.
Queste le sue parole: “Non posso non dire che il 2021 sia stato un anno in crescendo per la Turris. Nella passata stagione, pagando un po’ lo scotto del non conoscere la categoria, abbiamo fatto meno rispetto alla stagione in corso che sicuramente ci soddisfa. Vedere la Turris al 4° posto è motivo di orgoglio e vanto, oltre ad aver fatto parlare l’Italia intera per la qualità del suo calcio. L’auspicio per il 2022 è prima di tutto quello di vivere una situazione più tranquilla dal punto di vista pandemico, e poi l’obiettivo è quello di continuare a divertire, di far crescere i nostri calciatori e ci auguriamo di poter regalare a questa piazza le soddisfazioni sportive che da tempo mancano. Sembra una banalità, a volte, ma il nostro primo obiettivo è sempre la salvezza, dopodiché divertiamoci come stiamo facendo e non poniamoci limiti“.
Sul tema stadio: “Prima di tutto faccio i complimenti al Comune che ha risposto a tutte le richieste e ai quesiti inoltrati. I tempi sono strettissimi e siamo ancora in una fase embrionale del progetto. Ho parlato da poco con un referente della società di progettazione e ho chiesto subito la ‘pre-pre-pre-fattibilità’ per capire se possono sposarsi le idee imprenditoriali della società e la realizzazione in termini di vincoli urbanistici, e in tal senso c’è bisogno del parere della Sovrintendenza. Il nostro obiettivo è creare un partenariato tra pubblico e privato, al fine di creare strutture polifunzionali che possano generare un circuito economico non solo legato al giorno della partita, oltre a dare lustro e visibilità anche a tutti gli altri sport”.
Torna poi sugli episodi di violenza registrati nei giorni scorsi: “Sono molto arrabbiato per quanto accaduto in occasione di Turris-Taranto. Ho predicato sempre la non violenza e il dialogo costruttivo, esprimendo il proprio pensiero senza che questo soffochi il pensiero altrui. I nostri ultras e i nostri tifosi sono persone magnifiche, e va condannata la sparuta minoranza che ha infangato l’immagine del club e della città. Per adesso, è stata una becera iniziativa di pochi, ma se dovessero registrarsi numeri più elevati dei soggetti coinvolti sarei pronto a dimettermi. Non vorrei arrivare a situazioni fuori controllo, o peggio ancora a circostanze che possano determinare la morte di qualcuno, come purtroppo già accaduto nel calcio in occasione di scontri e tafferugli. Una deriva di questo tipo comporterebbe il mio addio istantaneo“.
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