Il Covid-19 ha ripreso a correre, l’indice RT dell’Italia è risalito oltre l’1 e il Governo sta analizzando la situazione in vista del prossimo DPCM che sarà ufficializzato verosimilmente il 16 gennaio, il giorno seguente alla scadenza dell’ultimo provvedimento delle autorità governative che è servito a tenere sotto controllo la pandemia durante le festività natalizie. Con la curva dei contagi che risale è evidente che bisogna ritrovare rigore e disciplina per superare l’inverno.
LE NUOVE ZONE E LE MISURE
Il Ministro della Salute Roberto Speranza al riguardo si è detto preoccupato, ieri dunque è arrivata l’ordinanza che a partire dall’11 gennaio porrà Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto in zona arancione. Il Governo intanto sta lavorando al nuovo DPCM che entrerà in vigore, come detto in precedenza, a partire dal 16 gennaio e sarà valido per almeno due settimane ma non è da escludere che possa essere prolungato lo stato di emergenza visto che per le vaccinazioni serviranno ancora diversi mesi. Possibile anche la proroga del decreto legge che ad oggi vieta gli spostamenti tra regioni e che prevede nei fine settimana un’Italia in zona arancione. Chiaramente bisognerà ridefinire le fasce di rischio, tenendo ben presente la tenuta delle strutture sanitarie che varia da regione a regione. Al momento l’idea sembra essere quella che prevede la zona arancione per tutte quelle zone con RT tra 1 e 1.24, da 1.25 scatta la zona rossa. Ricordiamo che in zona arancione i negozi sono aperti ma bar e ristoranti no, inoltre è vietato uscire dal proprio comune, mentre per la zona rossa si può uscire soltanto per necessità, esigenze lavorative e motivi di salute comprovati. Confermato il coprifuoco dalle 22 alle 5, resterà invece valida la deroga che oggi permette a due persone, con minori di 14 anni al seguito, di far visita a parenti e amici una sola volta al giorno.
IL COMMENTO DI REZZA
“Per la prima volta dopo diverse settimane l’RT torna al di sopra di 1 nel nostro paese e si fissa intorno ad 1.03 – ha spiegato il Direttore Generale della Prevenzione presso il Ministero della Salute – anche il tasso di incidenza di casi di Covid-19 torna a crescere ed è ora circa 313 per 100mila abitanti. La pressione sulle strutture sanitarie di conseguenza è aumentata, e il tasso di occupazione delle terapie intensive è di nuovo intorno alla soglia critica. Per questo motivo occorre mantenere comportamenti prudenti, anche nelle aree che non sono state colpite da maggiori restrizioni”.
RIPRESA SPORT DI BASE E SITUAZIONE DILETTANTI
Secondo le ultime notizie sportive, il Ministro Spadafora si sta adoperando per consentire gli allenamenti nelle zone gialle a tutti gli sport di squadra anche a livello dilettantistico, l’idea è quella di ritornare ad una situazione antecedente al DPCM di novembre quando non era ancora stato annunciato lo stop a palestre e piscine. Al momento però la strada è in salita, il Ministero della Salute e i ministri più rigoristi non condividerebbero tale pensiero e predicano calma, l’obiettivo ad oggi prioritario resta quello della riapertura delle scuole in sicurezza e la ripresa economica del paese poi a ruota seguiranno le altre attività, compresa quella sportiva. Nel frattempo nel mondo dei dilettanti ci si interroga sulla ripresa, ma è chiaro che il calcio dilettantistico non è padrone del proprio destino ma dipende dall’evoluzione della pandemia e dalle decisioni del Governo prima e delle Regioni poi. Ad oggi soltanto la Serie D sta proseguendo il proprio percorso, al netto dei rinvii che purtroppo continuano ad arrivare (11 nel prossimo fine settimana al momento ndr), ed a tal proposito è bene ricordare che dal 20 gennaio non saranno più i club coinvolti a concordare le date dei recuperi ma il dipartimento interregionale stesso. Per quanto riguarda invece le spese sanitarie, sono stati versati 6mila euro nelle casse dei club come parziale ristoro ma è chiaro che la situazione economica è a dir poco disastrosa a causa delle porte chiuse che hanno cancellato gli incassi da botteghino, oltre ovviamente al calo evidente delle sponsorizzazioni in un momento dove i territori sono in affanno e quindi diventa complicato per le società trovare partner solidi. La prossima settimana migliaia di attività sportive, non solo calcistiche, attendono dunque buone notizie quantomeno sulla ripresa degli allenamenti mentre per i campionati regionali e provinciali la sensazione è che si debba attendere ancora.
IL MESSAGGIO DI SPADAFORA
“Mancano 30 giorni ai Campionati del mondo di Cortina. Si tratta del primo evento sportivo invernale internazionale, oltre ad essere un segnale verso la riapertura di tutto lo sport. Questo appuntamento molto atteso è frutto di scelte portate avanti con concretezza, determinazione e trasparenza e racconta l’Italia che vince quando fa sistema e riesce a superare ogni difficoltà. – ha spiegato ieri il Ministro dello Sport – L’organizzazione di un evento di tale portata internazionale può aiutare non solo quel territorio, ma avere ricadute positive sul tutto il Paese. È un grande volano economico e un’occasione unica di rinascita. Dopo questi mesi così difficili a causa della pandemia, abbiamo bisogno di proiettarci verso il futuro: costruire progetti che durino nel tempo. I Campionati di sci alpino di Cortina 2021 lo sono perché, oltre a celebrare al meglio un momento importante dello sport, si proiettano verso le Olimpiadi del 2026. Il mondo ci guarderà. E sono certo che l’Italia sarà all’altezza della sfida”.
Commenta questo post